Giada Maria Tonelli, Psicologo dello Sport, del Lavoro e delle Organizzazioni, nonché socio Psicosport e Presidente del Centro Studi e Formazione in Psicologia dello Sport, ci parla del Master in Psicologia dello Sport e del percorso formativo per diventare uno psicologo sportivo specializzato.
Psicosport nasce dall’esperienza del Centro Studi e Formazione in Psicologia dello Sport,e si pone come obiettivo il benessere e la performance di individui, gruppi e organizzazioni. I vostri corsi di formazione si basano su un concetto chiave: dalla ricerca al campo. Qual è la vostra filosofia?
Dalla ricerca al campo è la linea guida per l’attività di Psicosport: sul campo, un team selezionato di psicologi, campioni ed esperti e dietro, l’attività di ricerca del Centro Studi che dal 1996 lavora per validare i modelli teorici e renderli applicazioni vincenti, da trasferire nello sport.
La nostra cornice teorica di riferimento è la Positive Psychology: una metodologia scientifica teorizzata da Martin Seligman nel 1990 e in constante approfondimento, per promuovere la costruzione di competenze e benessere. Le premesse della prestazione eccellente. Inoltre alla base dei nostri interventi, mettiamo anche il concetto di Flow.
Ovvero?
Flow è lo “stato magico” in cui l’individuo si percepisce fortemente competente, coinvolto nell’attività e padrone della situazione. È una sorta di trance agonistica in cui tempo scorre senza che ci si renda conto e in cui il piacere deriva dall’immersione completa nell’attività. Nella nostra professione avviciniamo campioni e allenatori vincenti. Con loro approfondiamo il significato della parola flow. Insegniamo come sperimentarlo. Creiamo le condizioni per favorire il flow di squadra, rendendo consapevole l’ambiente, fluido il gioco, e compatto quello che fino a poco tempo prima era semplicemente un gruppo.
Siete stati i primi in Italia a creare un Master in Psicologia dello Sport. Quale percorso formativo proponete?
Il nostro Master affronta tutte le principali aree di intervento di uno psicologo sportivo, ma è soprattutto un corso di studi che si evolve di anno in anno, per rispondere alle richieste del mercato. Ogni anno tariamo i moduli formativi sugli input che ci derivano dall’universo sportivo, sempre più specializzato nei bisogni e sempre più professionale nella gestione degli atleti, delle squadre e delle associazioni.
Il nostro obiettivo è insegnare il mestiere, per questo ci avvaliamo della collaborazione di alcuni tra i pionieri della disciplina in Italia, di professori universitari, ma anche di professionisti già ben inseriti nel mondo del lavoro: psicologi dello sport con diverse esperienze all’attivo e case-history reali da portare in classe. Alle testimonianze uniamo lo studio dei casi, tante esercitazioni pratiche e offriamo spazi per la supervisione, in cui gli allievi possono portare le proprie esperienze, per ricevere feedback e consulenza dai nostri esperti.
A chi è rivolto il master?
Da due anni a questa parte il Master in Psicologia dello Sport è riservato ai soli psicologi. Da una parte questa scelta ha portato alla riduzione di contaminazioni propositive tra i diversi mondi professionali che lavorano per lo sport. Dall’altra ha determinato una decisa svolta verso la specializzazione e la professionalizzazione della figura dello psicologo sportivo.
Vi rivolgete sia al mondo degli sportivi che alle aziende. Qual è il contributo che offrite a queste ultime? Quale corsi di formazione proponete loro?
Psicosport nasce proprio per trasferire in azienda il know-how del Centro Studi e Formazione in Psicologia dello Sport. Pertanto, il nostro metodo formativo distintivo è il SOT® - Sport Outdoor Training, che abbiamo poi sviluppato in altre efficaci tecniche di apprendimento esperienziale, come il CbyA - Coaching by Action - e l’Edutainment - ad esempio attività come team cooking, treasure hunting, teatro. Oltre a ciò continuiamo ad erogare la formazione aziendale più classica in aula e servizi di consulenza e coaching.
Potrebbe approfondire meglio agli utenti di www.cercacorsiemaster.it il concetto di Sport Outdoor Training?
Il SOT® è una metodologia formativa che utilizza lo sport come metafora per imparare. Il parallelismo è chiaro: atleta e manager, squadra e gruppo di lavoro, sono realtà affini, che operano in contesti estremamente competitivi. La chiave del successo è la capacità di sfruttare al meglio le proprie potenzialità di rendimento.
Le attività SOT® prevedono l’abbandono dell’abituale contesto relazionale dei partecipanti e l’uscita dalla loro “zona di comfort”. In questo modo si favorisce l’acquisizione di stimoli funzionali al consolidamento e miglioramento della loro relazione operativa.
Guidati da trainer sportivi e testimonial di alto livello, i partecipanti prendono parte all'attività sportiva, spesso da neofiti, agendo in situazioni insolite che rimandano a esperienze vissute in azienda. Poi riflettono in aula con i nostri formatori di area psicologico-manageriale, condividendo traslazioni e apprendimenti.
La locuzione “Mens sana in corpore sano” è stata ormai assunta come un motto. Quanta corrispondenza c’è tra sport e carriera professionale?
Gli sportivi con esperienze di sport agonistico, anche di medio livello, sviluppano capacità e attitudini che poi, riversate nella carriera professionale, si rivelano doti valide e preziose. La corrispondenza quindi c’è ed è apprezzata dalle aziende: capacità di gestire lo stress, di prendere decisioni, di lavorare in team e per obiettivi, sono solo alcune delle skills che gli ex sportivi possono trasferire nella loro nuova vita lavorativa. Il passaggio però non è sempre facile e automatico. Per questo motivo, Psicosport ha messo a punto percorso di Outplacement, che accompagna gli sportivi verso il mondo del lavoro, aiutandoli a valorizzare le capacità e le competenze sviluppate durante la carriera agonistica.
Quant’è importante fare gruppo?
Fare gruppo è solo il primo passo, ciò che conta è diventare squadra: mettere a disposizione del team le motivazioni individuali, al servizio di un obiettivo comune e condiviso. Questo è un passaggio immediatamente comprensibile quando parliamo di sport di squadra, ma si può fare squadra anche nei cosiddetti sport individuali, dove l’atleta si trova ad essere fisicamente da solo solamente nel momento della gara. In realtà per arrivare preparato alla competizione, ha bisogno di un team coeso che lavora con lui e per lui. Dinamiche che ritroviamo anche in ambito aziendale.
Clicca qui per maggiori informazioni sul Master in Psicologia dello Sport