
La distinzione maggiore che occorre fare è quella tra master universitario e master non-universitario. Nel primo caso si intuisce che il corso è svolto all’interno del piano didattico universitario, assume i contorni di una specializzazione avanzata rispetto al titolo di studio. Questi master sono i più prestigiosi: sono regolati dalla legge attraverso il DM. 509/1999, possono essere cumulati e non scadono. Sono insomma il biglietto da visita più efficace quando si varca la soglia di un colloquio di lavoro.
Sui master c’è molta confusione. In Italia il termine viene usato indifferentemente per quasi tutti i corsi specialistici post-laurea. Quello che conta è comunque il riconoscimento internazionale, ovvero il rapporto di equipollenza tra un titolo post-laurea conseguito qui e altrove.
La legge predispone che abbiano delle particolari caratteristiche: devono durare almeno un anno e devono presentare un ciclo di lezioni, facendo conseguire almeno 60 crediti formativi. Frequentare un master non significa conseguire un dottorato o frequentare una scuola di specializzazione (per esempio quella delle professioni legali). Il master ha la funzione di focalizzare la preparazione in uno specifico ambito, acquisendo una competenza esclusiva, mirata all’ingresso nel mondo del lavoro. Il dottorato – che è incompatibile con la frequenza di un master – mira invece ad ampliare le conoscenze nello specifico ambito accademico, rivolto principalmente all’attività di ricerca.
I master universitari a loro volta si dividono in due grandi categorie:
- i master di primo livello si rivolgono a chi ha conseguito una laurea triennale. La particolarità di questi corsi è che spesso vengono offerti in modalità di stage, proprio per avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro;
- forniscono crediti formativi indispensabili per integrare la laurea specialistica, a seconda dei piani di studio organizzati dalle varie facoltà. Il primo livello è dunque un master sui generis, volto a far conseguire una particolare preparazione agli studenti in possesso di laurea triennale.
- i master di secondo livello sono rivolti a quegli studenti che abbiano conseguito il titolo di laurea magistrale. Ovvero abbiano completato l’intero ciclo universitario con la formula del 3+2. Invero è aperto anche agli studenti che siano in possesso di una laurea del vecchio ordinamento. Essi sono molto più pensanti, complicati, e hanno un sistema di ammissione decisamente più difficile. I master di secondo livello sono quelli suscettibili di creare maggiori opportunità professionali.
In Italia spesso si usa il termine “master” per indicare anche quei corsi di specializzazione gestiti da enti diversi dalle università, come istituti, aziende, organizzazioni. Questi soggetti privati offrono la frequentazione di corsi e il superamento di vari esami; il prestigio di questi corsi dipende da chi li organizza.
Se è un’azienda riconosciuta affiancata da un ente o un organizzazione di un certo rilievo sicuramente possono aprire molte porte nel mondo del lavoro. Il mercato è tuttavia saturo di offerte che spesso non corrispondo alle aspettative. Per questo motivo, la nostra guida può risultare utile per farsi un’idea concreta delle opportunità.
Nelle università italiane si possono trovare master di altissima rilevanza, anche internazionale.
Particolarmente importanti sono quelli svolti in collaborazione di grandi aziende, che forniscono un profilo tecnico o manageriale di alto spessore, utile per essere assunti una volta terminato il proverbiale periodo di stage.