Da tempo i sociologi del lavoro ammoniscono che andiamo sempre più verso un mondo del lavoro, nel quale la specializzazione regna sovrana. Osservando il tessuto economico del nostro paese questo fatto non dovrebbe intimorirci: gran parte delle piccole e medie imprese italiane hanno trovato una nicchia basata sulle produzioni estremamente specializzati. Non è un caso che esse possiedano un ricco know-how di personale specializzato, basato su operai altamente preparati, che affinano e aggiornano le loro conoscenze, sia frequentando corsi di aggiornamento interni, sia affidandosi alla sempre necessaria esperienza.
Il ricco mercato della formazione
Per chi cerca lavoro il discorso non è così semplice. Vi sono alcune prescrizioni da fare. Spesso il mercato della formazione è inondato di proposte (dal momento che si tratta comunque di un settore a valenza didattica-commerciale) che non rendono semplice quale percorso intraprendere. L’orientamento professionale talvolta passa da corsi di formazione, da stage, specializzazioni, master e addirittura seconda laurea. Il mercato del lavoro in crisi, asfittico, ha creato delle situazioni abnormi nelle quali il distacco tra la domanda e l’offerta è aggravato dal fatto che per certe specializzazioni sembrano esserci pochi giovani veramente preparati a disposizione. È una denuncia che è stata fatta più volte, al di là della solita polemica sugli italiani che non vogliono più fare certi mestieri.
Scegliere il corso di formazione più adatto
In queste condizioni scegliere secondo logica appare del tutto innaturale. La scelta del corso di formazione, per affinare la propria preparazione o apprendere un nuovo mestiere (il lavoro cambia così velocemente che sempre nuove professioni si impongono nel mercato), dovrebbe essere guidata almeno da tre principi:
- il primo è quello relativo ai propri interessi e alle proprie passioni: oltre che essere dannoso provare a fare qualcosa per cui non siamo molto portati, è sempre meglio seguire un percorso logico, di naturale approfondimento di ciò che sappiamo.
- se si possiede un titolo di studio, proseguire su quell’ambito cercando di trovare una nicchia ancora più ristretta e specializzata, al fine di rendersi speciali e richiesti per uno specifico settore.
- se si è a corto di preparazione e non si possiede alcun titolo di studio e si vuole apprendere da zero frequentando un corso, meglio scegliere tra le proprie passioni, tra i mestieri per i quali si pensa di essere portati e soprattutto che abbiano un riscontro nelle richieste di lavoro della propria zona.
Guide e siti specializzati che aiutano nella scelta
Un buon modo per informarsi sull’esistenza di corsi che più o meno attirino i nostri interessi e corrispondano alle nostre aspirazioni, nonché alla domanda di lavoro, è quella di recarsi in un centro per l’impiego oppure sfogliare siti specializzati sui corsi di formazione nella propria città, come ad esempio cercocorsiemaster.it - un portale verticale, organizzato su base geografica e tematica, che consente di cercare un corso nella propria zona, limitando anche gli spostamenti, oltre naturalmente alle varie tipologie di corso online.
Quando si sceglie un corso un criterio da non sottovalutare, infine, è quello dell’affidabilità I corsi mordi e fuggi non danno una preparazione sufficiente e non si può pensare che vengano valutati con attenzione, in sede di scrutinio di un curriculum. Normalmente i corsi di formazione erogati da enti e istituzioni degni di questo nome prevedono centinaia di ore di frequenza, spesso con obbligo e prova finale. Inoltre va considerato che non è il costo complessivo a determinare la bontà del corso, dal momento che la formazione è un settore tutelato dall’Unione Europea e in quanto tale oggetto di costanti finanziamenti, che consentono di abbassare i corsi per l’iscrizione.
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